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ROXY BAR | puntata 3 | 22/02/2015

Bobby Solo, Nina Zilli, Annalisa, Matthew Lee, Silver, Empathia Duo Jazz

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Dal rock’n’roll, allo swing, al soul, al pop, alla bossa nova… Chi ha seguito la puntata del Roxy Bar di domenica 22 febbraio sa bene cosa vuol dire! Una miriade di ospiti, ognuno differente, ognuno con la sua storia, con la sua musica.

Un Matthew Lee che neanche la febbre è riuscita a sedare, grande energia e tecnica ha dato prova delle sue spettacolari capacità attirando l’attenzione di tutto il pubblico, quando disteso sul pianoforte, lo ha suonato di spalle.

Una potente Annalisa che reduce dal palco dell’Ariston, accompagnata dal suo pianista ha eseguito dei suoi brani inediti ma anche una bellissima versione di “Ti sento” dei Matia Bazar, per poi essere catapultata al volo a condividere il palco con Nina Zilli ed improvvisare un duetto sulle note della splendida canzone di Mina “E se domani”.

Nina Zilli era un altro aspettatissimo ospite del Roxy Bar, proprio perché nel 2001 al fianco di Red Ronnie l’ha vista nascere come conduttrice per poi seguire la sua vera passione, quella per la musica. Anche lei reduce dal Festival di Sanremo ed accompagnata dal suo pianista ha eseguito il brano in gara “Sola” e la cover di “Se bruciasse la città”, oltre ad una bellissima versione di “Summertime” con il grande Bobby Solo che accompagnato dalla sua band al completo ha riproposto suoi brani di repertorio, tra cui “Se piangi se ridi” con la quale vinse il Festival di Sanremo nel 1965.

Interessante scoperta un jazz duo, composto da Mafalda Minnozzi alla voce ed il chitarrista newyorchese Paul Ricci. Empathia Jazz Duo, un progetto nato in Brasile e come quella terra pieno di calde sfumature tropicali.

Silver già ospite del Barone Rosso ha  accompagnato dalla sua chitarra e da un’armonica ha eseguito due suoi brani in chiave acustica.

Durante la puntata sui roxy-divani realizzati dall’artista Marco Lodola si è anche parlato con la dottoressa Mirella Pizzi di alimentazione, di quanto una corretta dieta possa aiutare nella prevenzione di tante malattie ed essere una valevole cura in sostituzione del farmaco.

Una puntata carica di tanti ospiti, di tante personalità differenti che si sono viste riunite per un gran finale in una jam session improvvisata alla quale hanno preso parte tutti gli artisti, con una grande partecipazione del pubblico che dopo essersi alzato in piedi sulle note di “Johnny B. Goode” si è ritrovato a ballare sotto al palco.

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