Lunedì 23 novembre 2020 è andato in onda l’ottavo appuntamento del Premiato Circo Volante del Barone Rosso. Red Ronnie ci ha guidati in un volo all’insegna della buona musica, dei racconti di verità, e dello stare bene insieme in un clima sereno, così raro oggigiorno.
Per la terza volta il programma viene registrato nel pomeriggio e mandato in onda poche ore dopo, in differita, a partire dalle 21.
I riflettori si accendono in studio per una nuova puntata del Premiato Circo Volante del Barone Rosso e la cagnolina Holly, come d’abitudine, abbaia frenetica credendoli animali giganti. La scena è buffa e spensierata e così, mentre i confini fisici esterni si chiudono sempre di più, appare immediatamente chiaro che qui lo stare bene insieme è ancora possibile e fare buona musica rimane l’ultimo baluardo degli spiriti liberi. Giustamente sostiene questo anche il primo ospite della serata, Vincenzo Incenzo, già seduto sul divano insieme a Red. Vincenzo è indubbiamente uno degli esponenti più prestigiosi di questa pacifica “resistenza culturale” in Italia. Il suo ultimo album si chiama “Ego”, ma per gli argomenti trattati non è affatto autoreferenziale, anzi tenta di rimettere al centro l’identità di ciascuno, contro la massificazione imposta e diffusa. Scrive bei testi, controcorrente rispetto alla banalità dilagante. È un poeta che rallenta la deriva in cui stiamo perdendo parole, pensiero, cultura. All’interno del cd c’è un poster che è una piccola opera d’arte e che rappresenta proprio questo: il volto del cantautore è contornato da ciò che di bello disponiamo e che, se non corriamo ai ripari, rischiamo di perdere. Questa immagine è anticipazione della copertina del vinile, che è in preparazione e che, viste le premesse, sarà splendida.
Mentre l’ospite si siede al piano, Red legge il testo di “Un’altra Italia”, un brano tratto da questo nuovo lavoro e che viene eseguito subito dopo. E’ inconsueto declamare i versi di una canzone composta nella nostra lingua prima di farla ascoltare, ma queste parole così ricche di senso, meritano di essere sottolineate con forza, perché esprimono tutto l’amore e la rabbia per un Paese che deve e può ancora cambiare.
Vincenzo prima di regalare dal vivo altri brani, racconta di come sono nati e dei grandi artisti con cui ha avuto il privilegio di collaborare. Ascoltiamo quindi dalla sua voce aneddoti divertenti ed emblematici su Lucio Dalla, conosciuto “mentre parlava di Dio con un dito nel naso” e spinto con un’innocente ed azzeccata bugia a diventare autore di una nuova canzone: “Rispondimi”, infatti, contenuta nell’album capolavoro “Henna”, ha musica di Incenzo e testo di Dalla.
Red, con la spontaneità che lo caratterizza, nei suoi programmi non segue scalette, ma solo il suo istinto e crea momenti magici improvvisati. Anche questa volta non si lascia sfuggire l’occasione e provoca l’amico cantautore a suonare dal vivo un altro brano di Dalla. Così accade che il pubblico possa ascoltare un’imprevista e sentita versione de “L’anno che verrà”.
L’intervista poi si fa introspettiva e indaga le cause del fare musica impegnata. Vincenzo risponde che scrive canzoni “politiche” (nel senso più lato e nobile del termine) per due motivi: l’aver frequentato il Folk Studio, mitico locale di Roma, ritrovo di cantautori, in cui la ragione sociale delle canzoni aveva un valore, e poi il fatto di aver avuto due genitori straordinari: una madre che quando era bambino lo portò al funerale di Pasolini, facendogli capire i fatti con naturalezza e un papà che è stato primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia per decenni e continua a fare tour anche ora che di anni ne ha ottantanove. Il padre è stato già coinvolto nei progetti di Vincenzo, infatti ha eseguito il solo di clarinetto ne “L’elefante e la farfalla”, scritta per Michele Zarrillo, ma Red gli raccomanda di comporre e incidere ancora qualcosa con lui.
Vincenzo Incenzo in una trentina d’anni di carriera, ha scritto un numero esorbitante di canzoni (circa 700!), diversi musical e ha composto molto anche per altri: Califano, Vanoni, Patty Pravo, Sergio Endrigo, Masimo Di Cataldo, Vallesi, PFM, la prematuramente scomparsa Valentina Giovagnini, solo per citarne alcuni… Nel medley che propone in questa serata, raccoglie alcuni dei brani più noti, scritti per gli artisti con cui più ha collaborato: “L’elefante e la farfalla”, composta per Michele Zarrillo; “L’impossibile vivere” per Renato Zero; “Che sarà di me” per Massimo Di Cataldo; “L’acrobata” e “Cinque giorni” ancora per Zarrillo.
Poi si congeda eseguendo alcuni pezzi incisi da lui: “Il primo giorno dell’estate”, dal disco precedente, “Indifferenza” (altro testo potentissimo) e “L’amore ha un nome solo”, dall’album appena uscito, che tratta d’amore e politica insieme e parla del rimanere dalla stessa parte a difendere ciò in cui si crede.
Il secondo ospite della serata è Tommaso Venturelli. Ha conosciuto Red grazie a Fiat Music e tramite questa stessa manifestazione si è esibito al Forum di Assago prima di Jovanotti (vediamo alcune immagini dell’evento). Inizia il suo live con “Lattine”, il suo nuovo singolo. Racconta di essere ripartito dopo una pausa in cui ha voluto conoscere meglio sé stesso. Afferma di voler fare musica solo quando ha qualcosa da dire e sogna di poter unire l’amore per le sette note alle altre passioni nobili che lo impegnano, come l’ambiente e il volontariato. Stupisce ritrovare in lui il ragazzo semplice e spontaneo di sempre e allo stesso tempo scoprirlo così cresciuto. Il suo modo di essere è anacronistico, ma dà speranza. Live esegue poi il pezzo con cui è iniziato tutto, “Margherita”, e un assaggio di due canzoni che usciranno: “Mare” e “Aquilone”, sono i titoli provvisori… Infine ripropone “Lattine” cantando con gli occhi bene aperti, come desidera Red.
Il terzo e ultimo ospite della serata torna per portare in dono il suo nuovo cd, come aveva promesso, in attesa del vinile uscirà a inizio 2021. Si tratta di Floridi. La copertina del cd è un collage creato da un’artista grafica milanese molto brava: Ambra Parola. Nell’immagine lui sembra piangere, perché -spiega- l’aspetto malinconico lo caratterizza, ma allo stesso tempo, col dito puntato verso l’alto cerca sé stesso nell’assoluto. Con Red si sono conosciuti quando Luca (questo il suo nome di battesimo) faceva parte dei Better Place e, seduti sul divano, rievocano un po’ dei momenti che hanno vissuto insieme: il contest Fiat Music, la vittoria a Milo di un festival voluto da Franco Battiato e dedicato a De André, il terzo posto al Trofeo Roxy Bar… Red praticamente l’ha visto crescere e Floridi, a differenza di altri, si ricorda ancora del “nido” da cui è iniziato il suo volo.
Si esibisce piano e voce con alcuni brani dal nuovo album: “Una notte ubriaca”, utilizzando un effetto nella voce dato da un harmonizer, “Maestro zen”, “Magellano” e “Resta qui”, con cui si chiude la puntata.
Però, come sta diventando consuetudine, subito dopo la messa in onda in differita, Red riaccende una diretta per commentare a caldo il programma e per chiamare al telefono gli artisti appena tornati a casa. Ritroviamo così Tommaso Venturelli e Floridi ancora emozionati e Vincenzo Incenzo che si è visto la trasmissione in viaggio e, soddisfatto dell’esperienza, si è mangiato addirittura un barattolo di composta Mielizia in taxi!
Articolo di Luisa Marchiaro
È possibile vedere il video completo di questa puntata del Barone Rosso su Red Ronnie Tv.
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