Lunedì 5 ottobre 2020 è andato in onda il primo appuntamento della nuova stagione del Premiato Circo Volante del Barone Rosso. Dopo la lunga pausa forzata dovuta al lock-down, la trasmissione di Red Ronnie ritrova la sua formula originaria, ricevendo nuovamente strepitosi ospiti in studio e dando vita ad una serata, come sempre, all’insegna di grande musica live, cultura e racconti di verità.
Lo studio riapre le sue porte e accoglie proprio gli artisti che, loro malgrado, per primi avevano dovuto inaugurare i collegamenti da casa (vedi puntata del 9 marzo 2020): Morgan, Andy e Megahertz. La loro partecipazione si preannuncia particolarmente speciale, perché dedicata alla figura di David Bowie.
La prima persona a sedersi sul divano insieme a Red, però, è Nicoletta Maffini, nuovo Direttore Generale di Mielizia-Conapi, lo sponsor che sarà nuovamente partner della trasmissione. È un graditissimo ritorno e ritrovare in studio uno dei famosi cesti colmi di squisiti prodotti biologici è una festa.
Propoli, composte di frutta, frollini, miele di tutte le varietà, anche le più rare, sono solo alcune delle golose e sane dolcezze proposte da quello che è il più grande Consorzio di apicoltori in Europa e disponibili con uno sconto speciale “BaroneRosso” sul sito www.mielizia.com .
Red poi chiama in studio Megahertz e Andy e, in attesa dell’ingresso di Morgan, si parla della ristampa in vinile del 1° album dei Bluvertigo. La bellissima copertina ritrae la bocca di Andy, ritoccata abilmente dall’artista Robert Gligorov. Vengono mostrate in diretta anche alcune opere, altrettanto belle, dipinte da Andy stesso.
Megahertz, intanto, è già pronto in postazione con le mani su tastiere e synth e regala un suo inedito dal titolo “Utility Disc”, accompagnato da Andy al sax.
Segue altra musica e ora tocca ad Andy scegliere un brano. Il suo buon gusto ci regala “Orpheus” di David Sylvian. Poi Mega fa ascoltare un proprio singolo, che si intitola emblematicamente “Donne”. Così voci femminili campionate e il suono di un originalissimo basso a forma di margherita si diffondono nello studio.
Il Barone Rosso è come sempre un happening e mentre Megahertz e Andy si concedono una pausa, Red, rimasto solo sul divano, invita a sorpresa accanto a lui Cristiano Aresu, in arte Cris Ares, un amico passato a trovarlo in trasmissione. Cris si occupa di oggettistica nerd e ha portato in dono dei pupazzetti Funko Pop a tema musicale che vengono molto ammirati dai presenti.
Ecco che all’improvviso entra anche Morgan e annuncia la sua volontà di condurre un approfondimento su David Bowie. Si tratta di contenuti che aveva già pronti per un programma in Rai, ma che solo nello spazio libero di Red Ronnie potranno essere accolti nella loro unicità.
Inizia così il viaggio nel percorso artistico di Bowie che il professor Morgan guida con maestria. La “Lectio Magistralis” ripercorre le varie fasi attraversate dal geniale cantautore britannico, sia dal punto di vista stilistico-musicale, che di immagine. Gli “alter ego” impersonati da Bowie, come Ziggy Stardust o il Duca Bianco, infatti, saranno sempre strettamente legati alla sua musica.
Esponendo, Morgan dimostra tutta la propria cultura e preparazione e svela dettagli armonici o legati alla composizione dei singoli brani, che solo un vero conoscitore può far emergere. Inoltre traccia legami e analogie che mettono in luce il suo acume e il suo sapere, che abbraccia tutto il panorama artistico internazionale. Interessantissimo è, ad esempio, il parallelismo che viene tratteggiato tra Bowie e De Andrè: entrambi sono autori di ballate e di concept album che seguono le vicende di determinati personaggi, che seppur diversi, risultano accomunati da sentimenti simili.
Il magnifico trio di ospiti illustra ciò che viene narrato a parole, con interventi musicali eseguiti live. Apre la serie “Space Oddity”, brano del 1969, che segue le traversie del personaggio Major Tom. Questo comparirà nuovamente undici anni dopo in “Ashes to Ashes” (1980). Ascoltiamo eseguiti dal vivo entrambi questi successi di Bowie, intervallati da un pezzo dei Bluvertigo, “L.S.D. La Sua Dimensione”. Morgan passa in una stessa canzone da chitarra a basso a pianoforte. E’ strabiliante osservare l’abilità di questi tre musicisti.
Anarchia dell’artista: Morgan lascia la postazione destinata alla musica live e si sposta a suonare la chitarra sul divano e mentre i suoi compagni continuano col sottofondo musicale, riprende a narrare storie di genialità e anticonformismo…
Live viene proposto “Starman”, di cui Morgan prima legge il testo tradotto. I tre musicisti ripassano gli accordi del brano in diretta. Senza prove, senza rete. Procedono liberi.
Sentir parlare Morgan di Bowie con alle spalle l’opera di Lodola dedicata alla famosa copertina di Aladdin Sane è visivamente molto bello. Per dar dimostrazione del “funky bianco” inventato da Bowie a metà degli anni ’70, i tre fanno ascoltare il brano “Fame”, nella cui incisione originaria – come apprendiamo – figura anche John Lennon alla chitarra.
In una pausa del magico trio, Red invita in studio Leo Cavalli, che stasera è venuto a presentare Diego Conte, meritevole cantautore, che da poco fa parte della Fonoprint, l’etichetta legata alla storica sala d’incisioni bolognese. In un video-messaggio, Diego regala a Red e ai telespettatori “Tre gradi”, il brano che ha presentato a Sanremo Giovani 2018 e poi una canzone non ancora edita, che si intitola “Normale” che, trattando del senso di privazione da cose comuni, sembra fatta apposta per descrivere il periodo in cui viviamo, benché scritta un paio di anni fa.
Red lascia scorrere gli eventi senza cercare di riprendere il controllo e Morgan, Andy e Megahertz ritornano in scena, ancora più liberi di esprimersi.
Morgan analizza lo spettro vocale attraversato da David Bowie, le trasformazioni a cui è andata incontro la sua voce, da cantante classico/folk a sperimentale narratore, attraversando nel tempo pop, soul, rock e funk.
Dall’album “Station to Station” (1976), il trio illustra una di queste metamorfosi eseguendo “Wild Is The Wind”, una cover interpretata da Bowie, ispirandosi vocalmente sia a Nina Simone, cantante che ammirava, sia ai crooner anni ‘50.
Morgan continua poi la sua lezione parlando del periodo berlinese di Bowie. Berlino a fine anni Settanta era la capitale dell’avanguardia rock: in essa coesistevano il “krautrock” così come i Kraftwerk.
Bowie era interessato soprattutto al primo, perché per lui i Kraftwerk erano troppo perfezionisti: facevano musica classica con i sintetizzatori.
Megahertz esemplifica proponendo “Radioactivity” e accennando altri brani del gruppo tedesco.
Il trio delle meraviglie quindi esegue “Heroes” (1977), e a questo proposito, Red mostra uno spezzone di una delle sue interviste fatte a David Bowie (Bologna, 1996).
In quell’occasione il Duca Bianco a una domanda sugli eroi e sulla spasmodica ricerca di popolarità, sorprendentemente, risponde che la fama è sopravvalutata e che fare le cose normali di tutti i giorni, come occuparsi della propria famiglia, rende davvero eroici. Come sottolinea Morgan, Bowie in pratica, ripristina i valori svalutati dalla società moderna, attuando la più grande trasgressione contro la banalità del pensiero comune.
Da Lodger (1979), ascoltiamo infine “Fantastic Voyage”.
Red poi chiede un brano dei Duran Duran e Morgan e compagni offrono “Ordinary World”. Segue “L’assenzio”, tratto dal repertorio dei Bluvertigo, e al termine della puntata la triade fantastica chiude con un bis di “Ashes to Ashes”.
Articolo di Luisa Marchiaro
È possibile vedere il video completo di questa puntata del Barone Rosso su Red Ronnie Tv.
Se non sei ancora abbonato fallo QUI e potrai accedere a tutte le dirette speciali, anteprime, archivio video creati da Red Ronnie