Barone Rosso puntata del 25 novembre 2019
Ospiti in studio: DOLCENERA, ALESSANDRO QUARTA, FEDERICO STRAGÀ, ANDREA CASTELFRANATO
Lunedì 25 novembre 2019 è andata in onda la 10ª puntata della nuova stagione del Barone Rosso, il consueto appuntamento del lunedì sera con la buona musica, la voglia di stare insieme e soprattutto la verità.
Anche questo volo è stato condotto da Red Ronnie e ha ospitato graditi ritorni, incontri tra artisti e racconti in uno spazio intimo e libero.
Finita la sigla, è già seduta sul divano DOLCENERA. Torna dopo un po’ di tempo e dopo il successo di “Amaremare”, che ha lasciato un segno nelle persone, forse perché legato alla protezione dell’ambiente e dotato di una forte componente sociale. Semplice e diretto nella musica, apparentemente leggero nel testo. Pezzo scritto in maniera veloce, dopo aver partecipato ad un “Friday for Future” e aver visto un video di bambini che sensibilizzava sull’inquinamento marino e il futuro del nostro pianeta. Red prova a mostrare quest’ultimo filmato, ma la diretta Facebook viene bloccata dai suoi autori, frenando anche la diffusione del suo importante messaggio. Dopo questo inconveniente, si passa alla visione di alcune clip dall’attuale tour di Dolcenera. Manu è soddisfatta di questo spettacolo per cui ha ideato una scaletta che riesce a mettere insieme il suo lato più energetico, che di solito prevale, con la sua componente più emotiva e legata all’improvvisazione, poco comune in un concerto.
Red poi manda in onda parte del reportage girato ad Ischia per documentare la pulizia delle spiagge e il concerto di Dolcenera, organizzati da Greenpeace. Manu esegue “Amaremare” e di seguito uno dei pezzi del suo repertorio che ama di più, per il sound ancestrale, per i ricordi del suo viaggio in Brasile, per lo spirito di condivisione che voleva raggiungere: “Un altro giorno sulla terra”. Propone anche un brano che ultimamente fa ai concerti e che è il primo pezzo di musica pop che ha suonato in vita sua, dopo lo studio di tanti classici: “Rocket Man” di Elton John. Quando portò questo spartito a lezione di pianoforte, la sua insegnante capì che lei era destinata ad altro e non le propose più musica classica.
Red chiama quindi ad entrare Alessandro Quarta, violinista che ospita sempre volentieri (memorabile la serata con Morgan che ha inaugurato questa stagione del Barone Rosso). Lui è conosciuto al grande pubblico per le sue collaborazioni con Il Volo, Roberto Bolle, la Notte della Taranta. È salentino come Dolcenera e ha espresso il desiderio di duettare con lei. Insieme nelle prove hanno preparato velocemente due brani: “Fino a domani” e “Un mondo perfetto”. Il primo parla della scomparsa prematura di un ragazzo e dell’esperienza che accomuna molti di aver perso un giovane amico. Tra loro si crea una magia splendida, di grande delicatezza, “una carezza”, come dice Alessandro, ancor più meravigliosa dopo aver ascoltato la storia che sta dietro questo testo. “Un mondo perfetto”, invece, è preannunciato da alcune immagini di Dolcenera giovanissima, che canta questa canzone nel 2004 e poi segue l’emozionante esecuzione in studio, piano e voce, con l’accompagnamento di Alessandro Quarta al violino.
Meritocrazia. È un concetto che ALESSANDRO QUARTA ribadisce spesso. Una volta trovato il suo spazio sul divano del Barone Rosso, ha a cuore di trattare nuovamente questo argomento. Non parla con leggerezza, ma per esperienza. Le tante ore di studio e soprattutto i provini svolti dietro una tenda nel mondo della musica classica, gli hanno fatto scuola. Si diventa primo violino di una grande orchestra, come lui è stato braccio destro del grande direttore Lorin Maazel, non per fortuna o raccomandazione. Non per l’aspetto o il modo di vestire. Come dice spesso Alessandro, in jeans e maglietta, coperto di catene ed anelli: “Non bisogna saper vestire, ma saper suonare”. È un grande sostenitore dei programmi di Red Ronnie, che con tre ore di diretta e senza scaletta, non potrebbero mai andare in tv, ma sono l’unico esempio in Italia di cultura, musica di qualità e verità. Con Alessandro Quarta c’è l’inseparabile collaboratore Giuseppe Magagnino, pianista e compositore. Suo è il primo brano che propongono insieme in questa serata. Titolo di questa composizione è “Nelle tue mani”. Il live prosegue all’insegna del romanticismo e della poesia con “Charlot”, composto da Alessandro Quarta. Concludono con un classico immancabile, già eseguito al Barone Rosso e che a Red Ronnie e al pubblico da casa è molto caro, perché contenuto anche nel repertorio di Fausto Mesolella. Si tratta di “Libertango”, capolavoro di Astor Piazzolla. La bravura di Alessandro Quarta e di Giuseppe Magagnino è tale che riuscirebbe a rendere poetico qualsiasi pezzo, anche l’inno calcistico del Lecce, che intonano in chiusura.
Fausto Mesolella ne aveva parlato a Red, lodando le sue doti di grande chitarrista. Purtroppo non ha fatto in tempo a presentarglielo. Però anche stando in un’altra dimensione, l’amico comune è stato occasione per l’incontro tra Red Ronnie e ANDREA CASTELFRANATO, in una serata speciale del Barone Rosso organizzata in suo ricordo.
Andrea ha appena pubblicato un disco con la prestigiosa etichetta Fonè. Il suo titolo è “Anxanum”, in omaggio all’antico nome della sua città d’origine: Lanciano, in Abruzzo. Da questo album ascoltiamo le sue incredibili interpretazioni di “Mediterranean Sundance” di Al Di Meola e di “Guarda che luna” di Fred Buscaglione. Quest’ultimo brano risulta essere un richiamo irresistibile per Alessandro Quarta, che rientra a sorpresa in scena imbracciando di nuovo il suo violino. Improvvisazioni in libertà e fuori programma che sono possibili solo al Barone Rosso! Segue poi “Goodbye”, un’anticipazione del nuovo album di Andrea Castelfranato, che uscirà a marzo. In questa composizione, la chitarra suonata in modo virtuoso da Andrea sfrutta molto la tecnica del tremulo e si trasforma quasi in un mandolino napoletano. Invece il fingerstyle è protagonista della sua composizione “I Remember You”, omaggio al chitarrista Michael Hedges, che lo ha molto ispirato. A grande richiesta il live si conclude con “Louisiana Blues”, un brano che il pubblico ricorda grazie alla manifestazione Fiat Music a cui Andrea ha partecipato.
A conclusione di questa strepitosa serata di musica, Red invita ad entrare in studio FEDERICO STRAGÀ. Lui arriva con un nuovo disco, una compilation natalizia jazz di cui fa parte e con quello che, dal 2008, è diventato suo buon compagno di viaggio: l’album dedicato a Frank Sinatra. Ma Stragà non era il cantautore de “L’astronauta”? Certo, ma dopo i primi grandi successi, è seguito un periodo difficile e l’amore per lo swing e per “the Voice” sono arrivati nella sua vita come una terapia. Da mezzo di evasione, il repertorio di Sinatra è poi divenuto anche uno spettacolo, che Federico sta portando in giro ormai da un decennio. Parallelamente si dedica ai suoi nuovi lavori, come l’album “Guardare fuori”, uscito nel 2018, e che ha già presentato al Barone Rosso. Questa sera però indossa la veste di crooner e, accompagnato dall’amico pianista Sandro Altarocca, esegue dapprima “Mack The Knife”, dall’Opera da Tre Soldi di Kurt Weill, con testi di Bertolt Brecht. Continua poi con “The Lady Is A Tramp” e “I’ve Got You Under My Skin”. Ci porta di seguito in Brasile con “Drinking Water”, ovvero la versione americana di “Agua de beber” di Carlos Jobim. Poi regala al pubblico la sua interpretazione di “On The Sunny Side Of The Street” e questa bellissima puntata si chiude, infine, con un’ultima canzone senza tempo: “Fly Me To The Moon”.
Articolo di Luisa Marchiaro
È possibile vedere il video completo di questa puntata del Barone Rosso su Red Ronnie Tv.
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