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Barone Rosso | puntata del 8 ottobre 2018

ospiti in studio: Jean Michel Byron, Ricky Portera, Carlo Marrale

Lunedì 8 ottobre 2018 è andata in onda la terza puntata di questa nuova edizione del Barone Rosso, l’appuntamento settimanale con la buona musica live, ricca di racconti e ospiti di caratura internazionale. Come sempre ad intervistarli c’è il padrone di casa Red Ronnie, in compagnia della sua fedele cagnolina Holly.

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Il primo ospite della serata è JEAN MICHEL BYRON, storico cantante dei Toto, che ha anche collaborato con artisti come Dionne Warwick, Scorpions, Van Morrison e Kenny Loggins.
Nella chiacchierata con Red Ronnie, Jean Michel parla di spiritualità, di vite, di spiriti che ci consigliano come voci guida, che spesso non sentiamo perché distratti da cose terrene, come gli sport, la politica, ma la nostra vita è solo di passaggio, lui stesso dice: “Viviamo su questa Terra come se ci appartenesse, noi invece siamo solo i custodi”.
Parla del perché sia finita con i Toto, non per un motivo preciso, semplicemente il suo viaggio doveva proseguire, poiché si fanno esperienze e si cambia, “la musica non è la tua vita, è una parte di essa […] c’è qualcuno che mi ha dato un dono ed è solo a Lui che devo rendere conto”. Nell’ultimo periodo è arrivato l’incontro con i Salento Express, gruppo di musicisti pugliesi, con i quali sta mettendo in piedi un nuovo progetto discografico, fatto di inediti e brani noti.
Insieme a loro, accompagnati alla batteria da Tommy Graziani e Marco Dirani al basso, Jean Michel si è esibito in una live session di vari brani, tra cui “Georgy Porgy” e “Africa” dei Toto, “Light My Fire” dei Doors a cui si è aggiunto anche Ricky Portera, “Purple Rain” di Prince, per finire poi con il suo nuovo brano inedito “Unbreakable”.

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Secondo ospite della serata è stato RICKY PORTERA, storico chitarrista di Lucio Dalla e degli Stadio, venuto a presentare il suo libro “Ci sono cose che non posso dire. Storia vera di Ricky Portera”.
Una chiacchierata che è come un viaggio nella sua vita, partendo dall’infanzia, dalle origini ai problemi avuti a causa del bullismo, di come sia poi riuscito nel tempo a farsi rispettare, il rapporto coi genitori, la madre modella ed il padre carabiniere, ed un aneddoto esilarante riguardante l’Agenzia delle Entrate, il rapporto travagliato con le istituzioni, passando poi per i racconti legati alla musica, dalle prime esibizioni in apertura ai Colosseum con gli assoli di chitarra in stile Woodstock, alle collaborazioni con Riccardo Fogli, New Trolls, Pooh, Ivan Graziani, Guido Elmi, dal quale ha imparato la filosofia del “Passavo di qua”, poi i primi successi, le auto, i primi guadagni con i Tombstones, la nascita degli Stadio, l’esperienza di Banana Republic, il rapporto con Lucio Dalla, l’amore per gli animali ed i racconti su De Gregori, del quale ha detto: “Non sempre l’uomo corrisponde alla grandezza dell’artista”. Parla anche del clima burlesco che si respirava nei tour con Loredana Bertè ed Eugenio Finardi, degli scherzi spensierati e delle pazzie.
Si toccano anche temi più seri come la dipendenza dalla droga e la cocaina, le opportunità a cui ha rinunciato in America, la religione, Gesù Cristo e Buddha, parla anche del mondo orientale e della loro grande apertura mentale.
Red gli ha poi mostrato un video d’archivio in cui Lucio Dalla parla di lui, da lì parte un racconto sul brano “Sole domani”, di come Lucio gli abbia fatto capire che “La musica deve essere emozione”, del loro rapporto e del perché sia finita con gli Stadio, delle porte chiuse e riaperte con Lucio, l’ultimo concerto insieme fino ad arrivare all’ultima telefonata e l’ultima mail, in cui il cantante gli ha scritto che nonostante tutto lui era e sarà sempre il “Suo Chitarrista”.
Subito dopo prende vita il momento della musica live, iniziato con la storia della canzone “Ayrton”, seguita da brani come “C’è” e “Grande Figlio di Puttana” degli Stadio, e “Una Città per Cantare” di Ron.

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Il terzo ospite a fare il suo ingresso in puntata è CARLO MARRALE, storico componente ed autore dei più grandi successi dei Matia Bazar, al quale Red Ronnie ha subito mostrato video di repertorio dal suo archivio, in cui è presente un giovanissimo Carlo, allora appellato “Bimbo” perché aveva iniziato a suonare giovanissimo, racconta delle sue prime esperienze come musicista all’estero, già a sedici anni aveva suonato in Argentina e Brasile, ed al rientro da questo viaggio era poi iniziata la sua esperienza coi Matia Bazar ed il rapporto di fratellanza con Aldo Stellita.
Racconta aneddoti sulla nascita della canzone “Vacanze Romane”, sulla copertina del vinile “Melò” con la parrucca gigante e foto di Guido Harari, i motivi per cui sia finita coi Matia Bazar, la sua richiesta di una pausa non accettata da chi allora gestiva il gruppo, dell’amore per la sua città natale Genova. Continua parlando di cosa sta accadendo alla musica ed alla società al giorno d’oggi, come si potrebbe migliorare la situazione, incentivando i locali che promuovono la musica emergente rispetto alle coverband e creando dei canali televisivi con finalità istruttive.
Accompagnato alla batteria da Tommy Graziani ed al basso da Marco Dirani, ha deliziato il pubblico con alcuni dei suoi più grandi successi, tra cui “Per un’ora d’amore”, “Solo Tu”, “Ti Sento”, “Elettrochoc”, “Vacanze Romane” dei Matia Bazar ed un suo nuovo brano intitolato “Baciala in bocca (questa vita)”.

La puntata termina con la rubrica NEEDLE in cui Red Ronnie presenta le ultime uscite e nuove ristampe in vinile, come: “Electric Ladyland” di Jimi Hendrix, “Senza Vento” dei Timoria che uscirà in versione speciale con due inediti, Franco Battiato, Fugees, la ristampa di tutti gli album di The Psychedelic Furs, Hugh Cornwell, ed una raccolta di tutti i brani natalizi cantati da Elvis Presley.

“Il Vinile è tornato per restare”.