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Barone Rosso puntata del 21 gennaio 2019

Ospiti in studio: OMAR PEDRINI, MASSIMO VARINI, MORENO, ISTERESI

Lunedì 21 gennaio è andata in onda la quindicesima puntata della nuova stagione del Barone Rosso, il consueto appuntamento settimanale con storie e racconti alla scoperta della buona musica e dell’arte. Come sempre a condurci in questo “viaggio”, c’è il padrone di casa, Red Ronnie.

Primi ospiti della serata sono stati gli ISTERESI, gruppo di Enna, conosciuto da Red in occasione del casting con cui ha portato ben nove artisti e gruppi emergenti ad esibirsi sul palco del Capodanno di Palermo. In formazione acustica e ridotta (chitarra, voce e cajon), con i loro brani, ci hanno parlato di coraggio e di storie che affondano le radici nella loro terra. “Sogni migliori”, infatti, racconta dei tanti ragazzi costretti ad andarsene dai luoghi d’origine per cercare una vita migliore, mentre “Casa nostra”, che dà anche il titolo al loro album, è dedicata a Mario Francese, giornalista di Palermo ucciso dalla mafia, perché scelse coraggiosamente di scrivere ogni giorno la verità.

Nell’attesa che l’ospite successivo faccia il suo ingresso, Red mostra una seconda parte del reportage realizzato presso Mielizia-Conapi, partner del Barone Rosso. Nel filmato viene intervistato Francesco Panella, genovese trapiantato in Piemonte, che ci comunica tutto il suo entusiasmo per la bella realtà di cui fa parte, e racconta come ha deciso di diventare apicultore e di come questo abbia cambiato il suo modo di vedere il mondo, il suo rapporto con la natura e gli animali.

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Segue un gradito ritorno: OMAR PEDRINI, che dopo essere già stato in trasmissione lo scorso anno per presentare “Cane Sciolto”, “il più bel libro fatto nel mondo del rock, qui in Italia sicuramente”, come lo ha definito Red, cioè il volume biografico scritto per lui da Federico Sciaroni, ora torna col suo nuovo lavoro letterario, “Angelo Ribelle”. Mentre nel libro precedente c’è molto “il personaggio Omar” e prevale di più il racconto delle sue “gesta”, nel secondo, Pedrini dà spazio ai suoi pensieri, alle riflessioni più nascoste ed intime. Ascoltiamo poi il significato di “Sole Spento”, spiegato da Pedrini, che inoltre ne esegue una bellissima versione, duettando insieme ad Andrea degli Isteresi. Red per introdurre l’unboxing del vinile “Viaggio senza vento”, riedito per celebrarne il 25° anniversario che cadeva nel 2018, mostra ad Omar alcuni vinili che hanno fatto la storia della musica. Inizia con “Sgt. Pepper” dei Beatles e gli chiede quali siano, secondo lui, le canzoni più importanti di questo album. La prima nominata è “Lucy In The Sky With Diamonds”, con tutti i suoi messaggi criptici… Inevitabilmente si passa a parlare di droghe e della prima e unica volta che Omar provò LSD, spaventandosi e temendo di non “rientrare” più. Ne parla anche nel libro, a modo suo, da amico, cercando di lanciare un messaggio soprattutto a suo figlio ventenne e alle nuove generazioni.

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Sull’onda di queste confidenze, Omar racconta altri aneddoti riguardanti “trasgressioni” avvenute all’insaputa di Red ad Help e al Roxy Bar… Quindi scopriamo che cosa accadde la volta che Pedrini e i Timoria si incontrarono con i Motorhead nei camerini e di quando poi fecero il viaggio di ritorno Bologna – Milano sul loro tour bus. Omar ha pronta anche un’inedita trasgressione su Vasco Rossi ospite al Roxy Bar, non ancora raccontata nei suoi libri. Un altro disco fondamentale di cui si parla è “Rust Never Sleeps” di Neil Young, in cui è contenuto un brano che Omar ormai canta ad ogni concerto, ed è “Hey hey, My My”. La carrellata di vinili storici si conclude con “Axis: Bold As Love” di Jimi Hendrix. Red lo ha scelto perché “un po’ indiano” come “Viaggio senza vento” e perché in copertina c’è il dio Ganesh. Infatti, Pedrini prontamente spiega perché ha la figura del dio-elefante tatuata sul braccio e ne racconta la storia. Giunge quindi il momento dell’unboxing di “Viaggio senza vento”, si commentano le 21 canzoni contenute in questo concept album e sul giradischi magnetico Mag-Lev viene fatta ascoltare “Senza Vento”. Da una domanda di Red, Omar spiega perché considera la sua una “generazione senza vento” e poi, da uno spezzone del Roxy Bar in cui Timoria eseguivano “Sangue impazzito”, si passa alla voce e alla chitarra di Omar che la canta in studio.
A questo punto Red invita Massimo Varini ad entrare e dopo avergli mostrato un video tratto da una puntata di Help del ’95-’96, invita il famoso chitarrista ad unirsi ad Omar Pedrini nel live. Senza aver provato nulla, i due eseguono splendidamente “Impressioni di settembre” della PFM e la già citata “Hey Hey, My My”. L’incontro con Pedrini si conclude con uno scambio di sorprese: Omar regala a Red una bottiglia di “Olio Sovrano” prodotta dal suo babbo, mentre Red estrae dal suo archivio un filmato in cui si vede Pablo, il figlio ora venticinquenne di Pedrini, che al tempo era piccolino.

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Congedato questo ospite, continua l’intervista a MASSIMO VARINI, che è stato definito “il Piero Angela della chitarra”, per la sua opera di divulgazione con i corsi di questo strumento e per la sua grande esperienza sul palco. Ha suonato infatti con tantissimi nomi noti del panorama musicale, come Mina-Celentano, Vasco Rossi, Valerio Scanu, Emma, Annalisa, Nek, Biagio Antonacci, Bocelli, Laura Pausini e molti altri… In questa puntata però si presenta soprattutto come esperto dell’accordatura a 432 Hz e per gli studi che ha compiuto sugli effetti di questa frequenza sul cervello umano con l’aiuto di un centro specializzato milanese e di sofisticate apparecchiature. Inoltre, spiega chiaramente con l’ascolto di contributi audio la differenza esistente tra registrazioni originali e file fortemente compressi, come gli mp3 di qualità molto bassa.

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Mentre Massimo Varini si prepara per esibirsi con la sua chitarra accordata a 432 Hz, entra il quarto ospite della serata, il rapper MORENO. Lui e Red si sono conosciuti durante una vacanza a Favignana, da cui viene mostrato un video, ma il “pezzo forte“ dall’archivio di Red è una clip in cui Moreno, che fa parte della Nazionale Cantanti, realizza un involontario ma riuscitissimo “tunnel” a Nedved, seguito poi da un clamoroso fallo infertogli dall’allora campione juventino. In altre riprese dalla stessa giornata, Enrico Ruggeri ed altri compagni di squadra difendono il giovane rapper e Moreno stesso commenta l’accaduto, minimizzando e non perdendo la calma, non ostante le provocazioni di Red. Il discorso si sposta poi sulla musica e Moreno racconta dei suoi inizi come rapper e delle prime gare di freestyle, sulle orme di Eminem, Fabri Fibra, Bassi Maestro e altri. Vediamo anche un video in cui Clementino, “rubata” la telecamera a Red, inizia a fare un bit con la voce, mentre Moreno improvvisa un freestyle. In diretta vengono dedicate anche delle rime al Barone Rosso, che di sicuro staranno benissimo nella sigla iniziale del programma e anche Massimo Varini accompagna con una base ritmica alla chitarra un’improvvisazione di Moreno. Quest’ultimo esegue live i suoi successi “Sempre Sarai”, che ha inciso in duetto con Fiorella Mannoia; “L’interruttore generale” realizzato con Antonio Maggio, in cui cita i cantautori italiani più famosi e le loro canzoni. Moreno è sempre aperto a nuove sfide, quindi dopo Amici, che ha vinto sia da concorrente che da coach, dopo la partecipazione a Sanremo, anticipa che probabilmente inciderà alcuni dei suoi brani più conosciuti e alcune cover con l’accompagnamento di un’orchestra.
Dal vivo al Barone Rosso, infine, esegue “Un giorno di festa”, dopo la quale la puntata si chiude nel relax di due brani di Massimo Varini, eseguiti con la chitarra accordata a 432 Hz, sulle orme di Verdi, Mozart e dei Pink Floyd: “When The Castles Crumbled”, dal disco “Relax and Sleep at 432 Hz” e “DayDreamer” dall’album “Romanticamente”.

 

Articolo di Luisa Marchiaro