Barone Rosso puntata del 14 gennaio 2019

Ospiti in studio: LUCA CARBONI, GIANMARCO TOGNAZZI, YLAMAR, PHIL BIANCHI

Lunedì 14 gennaio, dopo la pausa natalizia, è andata in onda la 14a puntata del Barone Rosso, la 1a del 2019. Come sempre ad accogliere gli ospiti, c’era Red Ronnie e, come di consueto, la serata è stata ricca di ospiti, racconti e buona musica.

La puntata inizia con una buffa “doppia trasmissione”, perché Red manda in onda una “diretta rubata” a GianMarco Tognazzi, che sta trasmettendo sulle sue pagine social mentre è fuori dallo studio… Una volta entrato, GianMarco affianca Red nel dare il benvenuto a LUCA CARBONI.
Insieme, vanno subito alla scoperta del nuovo lavoro discografico di Carboni e Red gli fa spiegare perché ha chiamato il disco “Sputnik”. Ricordando i tempi in cui il 1° satellite venne mandato nello spazio, i tre parlano poi del vero o presunto sbarco sulla luna, delle conquiste dell’uomo e, come sottolinea Luca, dell’importanza di non mollare e di cercare sempre nuovi sogni da realizzare.
Il disco è un po’ un viaggio nel tempo, come viene evidenziato anche nelle immagini sulla copertina del vinile, che ritraggono elementi emblematici di diverse epoche. Estraendo poi il disco dalla sua custodia, scopriamo che è color “purple” e ne ascoltiamo alcuni brani, mentre Luca racconta il loro significato. Ad esempio, parla di “Una grande festa” e del sogno del riscatto che sempre tutti abbiamo. Luca, che è del segno della bilancia, dice di mettere spesso “sul piatto” elementi contrastanti e opposti nelle sue canzoni. Red allora tenta di fargli fare anche un “bilancio di vita” e lui risponde, che pur non facendo mai questi ragionamenti, sa che nella sua esistenza sono successi “tanti miracoli”, come il ritrovarsi di colpo ad essere cantautore, grazie a Lucio Dalla, senza averlo mai sognato.
Tantissimi messaggi degli spettatori da casa fanno riferimento al tour di Carboni e allora vengono lette dal sito ufficiale tutte le prossime date, a partire dal 7 marzo ad Udine.

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L’intervista lascia poi il posto alla musica live e Luca, accompagnato da Antonello D’Urso alla chitarra acustica e da Antonello Giorgi al cajon, esegue dapprima “Colori” e Red mostra anche un filmato dal suo archivio in cui Andrea Mingardi affianca Carboni sul palco, cantando questa canzone in dialetto bolognese. Poi è la volta di “Gli autobus di notte” e “Farfallina”. Questa canzone scatena i ricordi di tutti e Red rammentando che, dopo il primo album, Luca veniva considerato il “nuovo Vasco Rossi” porta il discorso sui suoi esordi. A quanto pare, Guido Elmi, produttore di Vasco, gli disse che era “una brutta copia di Gianna Nannini”, ma poi divennero amici. Luca ricorda anche il primo incontro con Ron a Bologna ad una partita di basket e poi con Lucio Dalla e gli Stadio alla trattoria “Da Vito”. Il live prosegue con “Stellina dei cantautori” e “Io non voglio”, il nuovo singolo, scritto insieme a Calcutta. Luca poi canta “Mi ami davvero”, la famosissima “Mare mare” e, su richiesta di GianMarco Tognazzi, “Fragole buone buone”. Questo brano in particolare lo scrisse per gli Stadio su una loro musica, ma poi lo tenne per il suo primo album, prodotto anche da Gaetano Curreri. Infine esegue “Luca lo stesso” e a questo proposito Red sottolinea che Carboni è davvero un amico che non è mai cambiato nel corso del tempo.

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Tornati tutti sul divano, un’intervista video a Tiziano Ferro testimonia l’importanza avuta da Luca Carboni nella vita di tanti artisti e persone comuni (il più grande raduno per omaggiare un artista vivente in Italia, avvenne proprio per lui nel 2013). Per questo gli viene consegnata l’opera Gandhi 9.11 creata da Marco Lodola e voluta da lui, insieme a Red Ronnie, perché Luca con i suoi dischi “ha dato pace e fatto tanto bene alla gente”.
Un ulteriore omaggio viene fatto dagli Ylamar, gruppo piemontese conosciuto grazie a Fiat Music, che hanno voluto essere presenti perché suoi fan ed eseguono un loro arrangiamento della splendida “Persone silenziose”.

Dopo aver congedato Luca Carboni, che inaspettatamente e generosamente si è fermato in trasmissione quasi due ore, Red mostra una parte del reportage girato per Mielizia, in cui ha intervistato Savino Petruzzelli, un simpatico ed appassionato apicultore pugliese, specializzato in pappa reale ed api regine.

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GIANMARCO TOGNAZZI
a questo punto indossa una parrucca e presenta il suo nuovo lavoro cinematografico “Non ci resta che il crimine”, ne racconta la trama, mentre Red mostra delle clip tratte dal film e delle esilaranti immagini girate nel backstage.
Massimiliano Bruno ne è regista e anche interprete, mentre gli attori co-protagonisti, insieme a Tognazzi, sono Marco Giallini, Alessandro Gassman, Edoardo Leo ed Ilenia Pastorelli. Il film è campione d’incassi e sta ricevendo grandissimo consenso da parte del pubblico. Persino la band dei Kiss ha condiviso le foto di scena degli attori protagonisti travestiti con i loro inconfondibili costumi.
In effetti, la sceneggiatura, che parla di un viaggio nel tempo nel 1982, all’epoca dei Mondiali vinti dall’Italia e della Banda della Magliana, è molto divertente ed originale e mescola almeno tre generi: rimanda infatti a “Romanzo criminale” e omaggia “Non ci resta che piangere” e “Ritorno al futuro”.
GianMarco, chiacchierando con Red, ricorda anche i suoi inizi con Alessandro Gassman e la loro amicizia, che segue quella che legava i loro padri, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman. La similitudine è testimoniata anche da una clip in cui GianMarco ed Alessandro, per gioco, rifanno una scena dal film “I Mostri”, montata in parallelo con la sequenza originale, e la somiglianza è incredibile.

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Gli YLAMAR, come si è già visto nel corso della puntata, sono tornati come ospiti perché Marco Forgione, uno dei loro componenti, è grandissimo fan di Luca Carboni. Anzi, Red mostra un piccolo filmato in cui il trio ha fatto appello a Filo, il regista della trasmissione, per essere presente e realizzare il suo sogno. A questo punto della serata si esibiscono nuovamente dal vivo con brani tratti dal loro nuovo album “Signs”: “Un giorno cambierà” (uno dei pochi testi in italiano del loro repertorio, contenuto già nel loro primo EP e inciso ora in una veste rinnovata), “Another Sign From My Arms” e “Breathing Hearth”. La bravura e l’originalità di questi ragazzi riaccendono nei commenti da casa e in studio la polemica sui talent, di cui Red è stato protagonista di recente, con suo grande stupore. La sua presa di posizione, infatti, è sempre la stessa e ribadita pubblicamente da anni, così come è invariato da sempre il suo impegno per conoscere e dare spazio ai giovani talenti. Chi vive dentro “la scatola degli show musicali”, invece, rimane fuori da realtà innovative come quella degli Ylamar.

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La serata si conclude con un ritorno: PHIL BIANCHI, che ha chiuso l’anno scorso e riaperto quello nuovo al Barone Rosso. Anche lui ha chiesto di essere in questa puntata perché estimatore di Luca Carboni. Infatti, oltre che sue rivisitazioni di “Cambiare adesso” della Dark Polo Gang e di “Prima di ogni cosa” di Fedez, ci propone delle “canzoni coi commenti” sulla musica di “Una grande festa” e “Io non voglio” di Carboni. In chiusura, gli Ylamar eseguono la loro “On My Own” e Phil il suo brano “E poi ritornerò”. Esilarante, infine, l’incontro sul divano tra lo youtuber e GianMarco Tognazzi… Chissà che non nasca una collaborazione artistica o per lo meno “agraria” tra La Tognazza e l’Agricola Bianchi?!

 

Articolo di Luisa Marchiaro