Barone Rosso puntata del 25 marzo 2019
Ospiti in studio: DOLCENERA, LAIOUNG, CARLO MARRALE
Lunedì 25 marzo 2019 è andata in onda la 24a puntata del Barone Rosso, il consueto appuntamento settimanale alla scoperta della buona musica e dell’arte.
Come sempre a condurci in questo viaggio c’era il padrone di casa, RED RONNIE, che ancora una volta ci ha regalato una serata di grandi ritorni e sorprese.
DOLCENERA al Barone Rosso è di casa, anche se questa è la prima volta che visita i nuovi studi. Sta per annunciare le date di un tour, ma ribadisce subito che tra l’esibirsi dal vivo e comporre, ciò che ama di più è creare nuova musica. Non le servono le urla del pubblico per stare bene e anche se si gode ogni esibizione, quando canta si astrae da tutto e vola altrove. Red allora la manda subito nella postazione live e Dolcenera si illumina. Per iniziare esegue piano e voce “Più forte”, il suo nuovo singolo, e la sempre coinvolgente “Un altro giorno sulla terra”. Questo brano la porta a raccontare della sua ricerca musicale sulle percussioni del sud del mondo e del suo viaggio in Brasile. Tanti commenti da casa le richiedono canzoni non recenti e Dolcenera, prima di eseguire “Mai più noi due”, racconta che spesso le canzoni di più difficile uscita, sono poi quelle più amate dal pubblico.
Dolcenera, come sottolinea Red, è stata anche la prima a sdoganare la trap dal suo ambito, a metterci sopra un’armonia e a cercare di interpretarne in modo serio i testi. Tutto è iniziato da discussioni con i giovani produttori che hanno lavorato al suo disco ed è sfociato in alcune interpretazioni di brani trap, incisi poi in un EP.
Di questi suoi esperimenti, al Barone Rosso esegue il primo, ovvero “Caramelle” della Dark Polo Gang, questa volta però combinato con “Everybody Dies in Their Nightmares” del trapper XXXTentacion.
Si passa poi a parlare del video di “Più forte”, girato con la regia di Gabriele Surdo: per i corpi immersi in una piscina piena di latte a simboleggiare una sorta di liquido amniotico, il filmato ha rischiato la censura, ma in realtà è una vera opera d’arte.
Il divano del Barone Rosso si trasforma ad un tratto in una specie di lettino da psicanalisi, perché Red fa raccontare a Dolcenera della sua infanzia e adolescenza, caratterizzate da “mutismo selettivo” e dalla continua voglia di migliorarsi.
Il live prosegue ancora con la sempre bellissima “Ci vediamo a casa” e, poiché il Barone Rosso è un luogo imprevedibile, Red propone un’esperimento a Dolcenera: eseguire alcuni brani accompagnata da Marco Dirani al basso e Tommy Graziani alla batteria. E così, di fronte ai telespettatori ammirati, prendono forma nuove versioni di “Più forte”, “Un altro giorno sulla terra” e una bella interpretazione di “Liberi liberi” di Vasco Rossi.
In attesa dell’ospite seguente, Red mostra come ogni settimana una parte del reportage realizzato per Mielizia-Conapi. In questo video Giorgio Baracani parla dell’inquinamento da pesticidi, della differenza tra agricoltura convenzionale e biologica e della necessaria collaborazione tra apicoltori e agricoltori nel difendere gli “insetti pronubi”, come le api, che contribuiscono all’impollinazione e alla sopravvivenza del 70% dei vegetali di cui ci nutriamo.
Dopo un arrivo incerto e avventuroso, poiché dalle sue storie Instagram sembrava addirittura che fosse stato arrestato dalla Polizia, giunge finalmente in studio LAIOUNG. In realtà il trapper e i suoi collaboratori hanno avuto problemi con l’auto e gli agenti di una volante li hanno soccorsi.
L’idea di invitarlo nuovamente al Barone Rosso è stata di Dolcenera e dalle sue parole scopriamo perché lo ha scelto. Questo “uomo di mondo”, come scherzosamente si definisce, di padre pugliese e madre della Sierra Leone, nato a Bruxelles, cresciuto in Puglia fino ai sei anni e poi andato a vivere un po’ ovunque, è un artista completo e indipendente. Dolcenera è rimasta affascinata nel vederlo comporre, arrangiare, produrre i suoi pezzi e girare da solo i suoi video. Inoltre, per la sua voce e le sue maniere espressive, difficilmente incasellabili, riesce a far parte sia della trap che di altri generi.
Da mezze frasi di Laioung stesso e di Red trapelano poi delle notizie top secret: probabilmente con Dolcenera è in ballo una collaborazione per una canzone e un video, ma non c’è ancora nulla di ufficiale.
Quel che è sicuro è che il 21 aprile uscirà “Rinascimento”, il nuovo album di Laioung, e che lui ora è in partenza per il Brasile per promuovere anche lì il suo brand, dal titolo programmatico “RRR”, “Real Recognise Real”.
Visti i contrattempi, Laioung e Dolcenera non hanno potuto provare nulla, ma Red prima di congedarli, vuole continuare a “contaminare” ancora: così Dolcenera canta insieme a Carlo Marrale “Per un’ora d’amore” e Laioung, invece, suona al pianoforte “Everybody Knows” di John Legend.
Il terzo e gradito ospite della serata è CARLO MARRALE, che dopo molti anni fuori dalle scene sta riprendendo ad esibirsi dal vivo. Il 30 e 31 marzo, infatti, ha in programma due concerti a Roma al teatro Golden, durante la rassegna “A tu per tu con…”, organizzata da Grazia Di Michele.
In realtà, anche senza le rappresentazioni in pubblico, non ha mai smesso di scrivere, per cui adesso ha pronto un repertorio sconfinato a cui manca solo di essere inciso.
Occupa subito la postazione live con i suoi strepitosi musicisti: Marco Dirani al basso, Tommy Graziani alla batteria e Michele Guidi al pianoforte. Esegue live alcune canzoni che fanno parte della sua carriera solista e alcuni capolavori scritti per i Matia Bazar. Inizia con “L’ascensore”, brano presentato a Sanremo ’94 e che fu motivo del trauma che lo fece allontanare dal suo gruppo storico. All’improvviso, infatti, si era ritrovato da solo con una band che non era più la “famiglia” musicale che aveva contribuito a creare.
Ora nella vita si dedica anche all’arte e realizza quadri e fotografie bellissime. Ad esempio il 16-17 marzo scorsi si è tenuta l’esposizione PaviArt con opere sue, di Marco Lodola, Giovanna Fra, Dario Fo, Andy dei Bluvertigo e molti altri…
La seconda canzone che presenta è “Baciala in bocca questa vita”, un’esortazione a rimettersi in gioco pensata anche per sé stesso.
Lo hanno sempre chiamato “bimbo” e un po’ è rimasto bambino, cosa che gli permette di vedere la realtà un po’ più bella di quel che è e con dolcezza, come nella canzone scritta in portoghese che propone subito dopo, “Docemente”.
Canta poi un brano con due titoli: “C’era la neve” o “A prescindere”, da scegliere a seconda dell’umore. Congedata la strepitosa band, esegue da solo, chitarra e voce, “Che male fa”, “Souvenir”, che aveva partecipato al Festival di Sanremo ’85, e “C’è tutto un mondo intorno”, che racconta essere stata la prima canzone scritta per i Matia Bazar, contemporaneamente ad altri successi come “Per un’ora d’amore”, “Stasera che sera” e “Che male fa”.
Le versioni che propone rendono questi brani accattivanti e completamente nuovi, ad esempio, “Elettroshock”, che in origine era molto elettronica, ora ha un ritmo di bossa nova. Poi stupisce il pubblico con “Complici”, una canzone che Bruno Lauzi scrisse con lui nell’ultimo periodo della sua vita e conclude con “Stasera che sera”, perfetta in chiusura di questa splendida puntata.
Articolo di Luisa Marchiaro