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Barone Rosso puntata del 16 dicembre 2019

Ospiti in studio: ALBERTO FORTIS, FINAZ, GIUSEPPE SCARPATO, ANDY WHITE, MICHAEL LEONARDI, GIULIA LUZI, SANTI PALAZZOLO

Lunedì 16 dicembre 2019 è andata in onda la 13ª puntata del Barone Rosso, l’ultima prima della pausa natalizia.
Anche questo volo è stato condotto da Red Ronnie (in alcuni momenti anche vestito di rosso e con indosso una maschera di Dalì!) ed ha regalato tanti ospiti e tante sorprese.

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Giulia Luzi è stata per anni protagonista del musical “Romeo e Giulietta”, ha fatto tv (in tanti la ricordano ne “I Cesaroni” e “Un medico in famiglia”), ma la sua grande passione è la musica. La sua famiglia conserva ancora il primo video in cui canta su un palco… e aveva solo tre anni! Adesso vuole dedicarsi al canto a tempo pieno. Nel 2017 è stata a Sanremo con la canzone “Togliamoci la voglia” ed ora propone un nuovo singolo: “Rio”. Al Barone Rosso lo esegue per la prima volta in acustico, accompagnata alla chitarra da Francesco Lima. Al momento ha poco repertorio, ma sa mettersi in gioco e improvvisa… Ascoltiamo così “Always Remember Us This Way”, dal film “A Star Is Born”, la sua “Paracadute”, richiesta da casa e cantata a cappella e “Your Song” di Elton John, in un duetto fuori programma con Michael Leonardi, altro ospite della serata. Adesso Giulia sa che esiste una tv diversa, in cui può esprimersi come vuole e dire sempre la verità.

Quando lo ha ascoltato per la prima volta, Andrea Bocelli lo ha trattenuto a cantare per ore e poi ha mandato subito un suo provino a Caterina Caselli. Ora la Sugar è la sua casa discografica e ha grandi progetti su di lui. Michael Leonardi è australiano, ma ha origini siciliane (i suoi nonni erano di Catania). Inizia il suo live con un’anteprima: “Water Under The Bridge”, un suo brano che non è ancora stato inciso e che parla del lasciar andare le cose che nella vita non possiamo controllare. Continua con “Running Wild”, un singolo che ha scritto tre anni fa e che si interroga sull’impatto che gli esseri umani hanno su questo pianeta. In omaggio a suo padre che gli ha trasmesso l’amore per la musica ed è appassionato di Elvis, propone “Blue Suede Shoes” a cappella e poi torna ad accompagnarsi al piano cantando “‘O sole mio” e “Fade Away”, il suo ultimo singolo. Parla anche della retinite pigmentosa, la patologia degenerativa agli occhi di cui soffre. Potrebbe renderlo cieco, ma negli anni gli ha donato un nuovo modo di vedere le cose, sentendole intensamente. A questo proposito chiude la sua esibizione con l’esecuzione a cappella di “Silhouette”, un brano che ha dedicato alla persona amata, di cui spera di riuscire sempre a vedere il profilo anche con l’avanzare della malattia. Red, colpito come il pubblico da casa dalla sua grande sensibilità, nel congedarlo gli fa promettere di non perdere mai la connessione incredibile che ha col suo cuore.

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Alberto Fortis è come un folletto fantasioso e magico che compare all’improvviso. Al Barone Rosso torna sempre volentieri, perché sa che può esprimersi liberamente. Questa volta porta in dono il suo nuovo doppio album intitolato “Fortis 1° OfficiALive”, contenente un libro, due cd ed un dvd, ma sceglie anche di proporre live alcuni dei suoi brani meno suonati dal vivo. La nuova pubblicazione è tratta dal concerto al Castello Sforzesco di Milano, tenutosi lo scorso giugno, per celebrare i suoi quarant’anni di carriera. Red mostra una clip tratta dal dvd, in cui Rossana Casale canta “Didin”, brano che Alberto aveva scritto proprio per lei tanti anni prima. Fortis accompagna le immagini con la voce e l’armonica. Poi canta “Mary” e “Vita, ch’è vita”, tratte dal suo album “Carta del cielo”, del 1990. L’itinerario musicale imprevedibile continua con “La nena del Salvador”, storia di un ragazzino gitano. Questo brano viene mostrato anche nelle immagini del dvd. Alberto Fortis dovrà tornare per raccontare meglio gli aneddoti a cui stasera ha accennato e che hanno lasciato nel pubblico il desiderio di ascoltare ancora.

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È poi la volta di un ospite che arriva dalla Sicilia: Santi Palazzolo. È stato eletto “Pasticcere dell’anno 2018-2019”, ma oltre che un grande “dolciere” (come si definiva suo nonno, che aprì il primo negozio a Cinisi quasi cento anni fa), è anche un grande uomo. Ha denunciato con coraggio il pizzo, quando gli è stata chiesta una tangente e ha scelto la via più rischiosa pur di rimanere fedele ai suoi principi ed essere d’esempio ai suoi figli. Red, una volta diventato suo amico, lo ha sottoposto ad una sfida: creare un cannolo vegano. Stasera in trasmissione Santi onora la sua promessa: dall’aspetto del dolce e dall’espressione estasiata del padrone di casa, capiamo che la prova è stata pienamente superata.

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Al Barone Rosso si sta bene e Andy White torna per la terza volta, in questa occasione accompagnato da una band. Il brano che propone subito nella zona live ha un titolo perfetto per il programma: “This is not a television show”. In realtà si tratta di una critica al sistema politico attuale che in tv recita drammi terribilmente reali. Di recente è stato ristampato il suo primo album, “Rave On Andy White”, ed è uscito anche un disco nuovo, intitolato misteriosamente “Time Is A Buffalo In The Art Of War”. In pratica, nel periodo problematico in cui viviamo, Andy ha voluto fornire in musica la sua visione globale del mondo. Sta portando in tour questi due Lp e in questi giorni è in Italia per alcune date. Ascoltiamo poi altri due brani: “Running Round In Circles” e “Vision Of You”, con la promessa di ritrovarlo presto come ospite.

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Infine entriamo in un mondo di grande musica rock con due strepitosi chitarristi: Giuseppe Scarpato e Finaz. Il primo è noto soprattutto come musicista storico di Edoardo Bennato, l’altro per essere uno dei fondatori della Bandabardò. Entrambi hanno però collaborato con tanti altri artisti e si dedicano a progetti collaterali. Uno di questi li unisce nell’omaggiare uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi: Jimi Hendrix. La musica li ha fatti diventare anche amici veri ed è bello vedere come tra loro non ci sia competizione, come si scambino consigli, idee ed esperienze. Sentendoli parlare e suonare insieme, Red battezza il loro progetto proprio “The Scarpato – Finaz Experience”. In studio le loro chitarre risuonano protagoniste in capolavori di Hendrix, come “The Wind Cries Mary”, “Purple Haze”, “Red House” ed “Hey Joe”. Segue “Tu si ‘na cosa grande” in ricordo dell’amico e maestro comune Fausto Mesolella, che amava questa canzone. Poi è la volta di un momento epico in cui eseguono “Bella Ciao” in versione punk; nel frattempo Red va in mezzo a loro indossando una felpa rossa e una maschera di Dalì, come nella serie “La casa di carta”. Presi da una sorta di frenesia musicale inarrestabile, a cui si unisce anche Andy White, di seguito regalano una loro interpretazione rock di “Jingle Bells” e poi “Hound Dog” di Elvis Presley. Il gran finale è affidato al travolgente classico “Johnny B Goode”. Le luci del Barone Rosso si riaccenderanno il 13 gennaio… ora Buon Natale e Buone Feste a tutti!

 

Articolo di Luisa Marchiaro

È possibile vedere il video completo di questa puntata del Barone Rosso su Red Ronnie Tv.

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