Barone Rosso puntata del 28 gennaio 2019
Ospiti in studio: PIERDAVIDE CARONE, DEAR JACK, RENZO RUBINO, PAOLO PALAZZO
Anche Lunedì 28 gennaio 2019 è andata in onda una nuova puntata del Barone Rosso, il consueto appuntamento del lunedì sera, un viaggio attraverso incontri e storie, alla scoperta della buona musica e dell’arte.
A muovere i fili di questo 16° appuntamento c’è, come sempre, il padrone di casa, Red Ronnie, che ci accompagna in una serata ricca di ospiti, racconti e musica.
Questa puntata inizia subito con una sorpresa: Renzo Rubino, che va a sedersi sul divano accanto a Red e preannuncia la sua presenza nel corso del programma, per poi sparire (per andare a cena!) e lasciare il posto ai primi ospiti della serata.
PIERDAVIDE CARONE e i DEAR JACK sono i nomi del momento: si parla tantissimo di loro e della loro canzone “Caramelle”, incomprensibilmente esclusa dal Festival di Sanremo.
Seduti sul divano insieme a Red, raccontano di com’è nata la loro collaborazione artistica e di come Pierdavide sia stato “afferrato” da questa canzone, che in modo improvviso ed inspiegabile è voluta uscire da lui, che ne è l’autore.
I Dear Jack nella loro nuova formazione insieme a Pierdavide Carone, parlano dei loro progetti comuni: innanzitutto suonare (riprenderanno il tour a marzo) e poi forse fare un disco (e Red, naturalmente, consiglia loro di incidere in fretta un vinile con qualche inedito e i loro rispettivi successi).
Accennano anche agli inizi dei loro percorsi musicali, avvenuti in tempi diversi, ma accomunati dalla partecipazione allo stesso talent show.
I Dear Jack hanno vissuto tutti i cliché della tv: usciti vincitori dal programma, venti giorni dopo erano in tour con i Modà, hanno suonato in stadi e palazzetti gremiti, persino all’Arena di Verona e al Teatro Antico di Taormina, per poi tornare a ridimensionare i loro progetti.
Pierdavide è arrivato terzo ad Amici, ha partecipato a Sanremo nel 2012, ma non è arrivato sul podio (l’unica volta che ha vinto non cantava lui, ma Valerio Scanu) e ci ha messo sei anni per liberarsi della straordinaria, ma ingombrante collaborazione con Lucio Dalla, in occasione di quel Festival. La scomparsa di Lucio e la sua mancanza lo hanno segnato molto, professionalmente ed umanamente.
Per fortuna i “Pier Jack”, come li hanno ribattezzati i loro fan, sono sostenuti da qualcuno che crede in loro, nonostante le difficoltà: ovvero, Lorenzo Suraci di RTL, Claudio Ferrante della Artist First, i loro manager e discografici…
Il discorso torna su “Caramelle” e sul delicato tema della pedofilia di cui tratta. Red chiede come è stata accolta questa canzone di Pierdavide dai Dear Jack e poi dal pubblico. Tutti si dicono stupiti e quasi “trasportati” dalla canzone: in poco più di un mese dalla sua uscita, hanno avuto feedback entusiasti da giornalisti, colleghi e soprattutto dagli ascoltatori.
I Nomadi e Le Vibrazioni li hanno invitati a partecipare a date dei loro tour, mentre tantissimi artisti, come Elisa, Paola Turci, Luca Carboni, Negramaro, Roberto Vecchioni e molti altri, hanno espresso pubblicamente appoggio per questa canzone “necessaria”, perché di aiuto a molti.
Infatti, tantissime persone che hanno purtroppo subito abusi si sono dette aiutate e comprese da questo brano. Anche in diretta, durante il Barone Rosso, sono arrivati messaggi molto toccanti.
Red Ronnie ha fatto appello al direttore artistico, Claudio Baglioni, alla “super ospite” Alessandra Amoroso, e ad altri partecipanti al Festival, affinché Pierdavide Carone e i Dear Jack possano salire sul palco dell’Ariston per presentare la loro canzone, anche se non in gara.
Dopodiché è seguita l’esibizione live del gruppo che, oltre a “Caramelle”, ha visto protagonisti brani del repertorio sia di Pierdavide (“Ti vorrei”, “Nanì”, “Di notte”), che dei Dear Jack (“Eterna”, “La pioggia è uno stato d’animo”), inframmezzate da due bellissime cover dai “due Lucio” della canzone italiana (“Insieme a te sto bene” di Battisti e “Disperato erotico stomp” di Dalla).
Congedati i Dear Jack, Red mostra un altro estratto dal suo interessantissimo reportage realizzato per Mielizia-Conapi. Anche questa settimana conosciamo meglio il mondo degli apicoltori, questa volta dal punto di vista femminile di Marìca e Barbara, che allevano le loro api in provincia di Alessandria.
Ecco che ritorna l’ospite già intravisto ad inizio puntata: RENZO RUBINO, che innanzitutto, approfittando della presenza di Pierdavide Carone, ci racconta delle loro scorribande al di fuori del palcoscenico. Si frequentano, infatti, anche nella vita privata e gli esiti della loro amicizia sono spesso esilaranti.
Salutato Pierdavide, si passa ad un “unboxing” molto atteso: ad un anno e mezzo dalla sua uscita, finalmente Red può aprire il vinile “Il gelato dopo il mare” alla presenza del suo autore… Per prima cosa si fa raccontare da Renzo e dal fotografo Diego Di Guardo, la storia della copertina del disco. Così scopriamo perché c’è immortalato il nonno di Rubino e il racconto della sessione di foto è divertentissimo, tra vaschette di gelato divorate, dentiere che partono e nonne che urlano… Renzo sceglie di ascoltare sul giradischi Mag-Lev il brano “Cosa direbbe Lucio” ed esprime il suo rimpianto per non aver mai potuto incontrare di persona Dalla, nonostante ci sia andato molto vicino, specialmente quando stava collaborando con Iskra Menarini, la sua corista.
Dopo lo scatto realizzato per la copertina del disco, si passa ad ammirare altre foto del bravissimo Diego Di Guardo: immagini di viaggio, in stile Steve McCurry, che speriamo vengano pubblicate in un libro o in una mostra, come ha auspicato Red.
A Roma, intorno a Renzo Rubino, si è raccolta una sorta di “collettiva artistica”, che oltre al fotografo Di Guardo, riunisce tanti giovani creativi. Per la musica, Renzo ci presenta ben tre pianisti: innanzitutto PAOLO PALAZZO, con il suo progetto “The Gloomy Suite”, che combina sue musiche ad una “short novel” ideata da Francesca Gattuso e ad alcune immagini dell’illustratrice Serena Schinaia. Da questo lavoro, Paolo fa ascoltare dal vivo il suo brano “The Less You Know, the Better” e tutti apprezzano il tocco delicato con cui accarezza le note.
Entrano poi in studio Roberto Esposito e Fabrizio Convertini, in arte Faco (o Faco Fuck). Anche loro sono pianisti ed insieme a Renzo Rubino ci stupiscono con un anteprima del loro progetto a sei mani e tre pianoforti, dal nome “Tasti”. Prima però, è divertentissimo ascoltare gli aneddoti su come hanno conosciuto Renzo: Faco ai tempi dei loro esordi come pianisti in un night club e Roberto Esposito in uno sperduto bar del Salento, incontro a cui sono seguiti tanti concerti insieme, ovunque, anche ad alcuni matrimoni…
Con un’esibizione da Guinness dei primati eseguono insieme su un unico piano i brani “Giungla” e “Il postino (Amami uomo)” di Renzo Rubino, “Cara” di Lucio Dalla e “Il segno della croce”, nuovamente di Rubino.
Terminata l’esibizione del trio di pianisti, Renzo prosegue da solo con la sua “Custodire” e poi sceglie di terminare il live con una canzone di un altro artista, “A mano a mano” di Rino Gaetano, accompagnato dal maestro Esposito.
Nel corso della puntata, si registrano divertenti episodi di “cleptomania” di Rubino ai danni di Red Ronnie, che vi invitiamo a scoprire nel video.
La serata si conclude, infine, con le note sognanti di un altro brano di Paolo Palazzo.
Articolo di Luisa Marchiaro